Sembra che il gatto sia stato addomesticato intorno al 2000 a.C., nell'antico Egitto. Fino ad allora era vissuto allo stato selvatico. Gli Egizi amavano la sua presenza amichevole e le sue qualità di cacciatore di topi, mentre il gatto adorava essere oggetto delle loro attenzioni. A partire dal 1567 a.C., il gatto divenne un animale sacro, considerato come manifestazione della dea Bastet. Nell'antico Egitto, uccidere un gatto era un reato punibile con la morte.
Il gatto domestico dell'antico Egitto discendeva dal gatto selvatico africano, Felis sylvestris lybica. I gatti cominciarono a vivere accanto all'uomo nel 6000 a.C., ma solo dopo tremila anni diventarono domestici. Durante gli scavi archeologici, sono stati ritrovati dipinti di gatti eseguiti con grande accuratezza di particolari: il manto marrone-rosiccio, a macchie o tigrato, le orecchie larghe, il corpo dotato della stessa raffinata agilità dell'attuale Siamese.